Roberto Cristaudo

Nothing feels better than going home. 
And nothing feels better than leaving home.

Roberto Cristaudo

Nothing feels better than going home. 
And nothing feels better than leaving home.


Roberto Cristaudo

Nothing feels better than going home. 
And nothing feels better than leaving home.


Roberto Cristaudo

Nothing feels better than going home. 
And nothing feels better than leaving home.


• osservare •

Se c’è una cosa che funziona bene come rifugio alla vita, insieme a poche altre cose, ecco quella è sicuramente passare qualche ora al mare ogni tanto. Non dico di avere una casa al mare per andarci il fine settimana, quella è un’altra cosa e funziona meno bene. Nemmeno abitare al mare ma proprio andarci ogni tanto, dopo la scarsità di non esserci potuti andare per un certo periodo. Se poi vi è capitato di fare un bagno all’alba, prima che il mondo si risvegli, allora sapete di cosa sto parlando. Ecco una cosa simile, un altro rifugio per l’anima è osservare i bambini. Voglio dire non solo i figli, ma proprio i bambini che abitano il mondo.

Ora vorrei soffermarmi sul verbo osservare che significa guardare con attenzione, esaminare scrutare. Deriva dal latino ob-servare ovvero custodire.
Uno sguardo con la possibilità di custodire, a me pare una cosa bella.
Se poi impari a guardare i bambini con una certa attenzione, con la pulizia dello sguardo, allora provi un senso di restituzione dello sguardo. Ti accorgi che c’è qualcosa che arriva da lontano. É una sensazione simile a quella che puoi sperimentare guardando le stelle nel deserto. L’ho provata e vi assicuro che è da capogiro.

Ricapitolando: Il mare, le stelle, i bambini.

Credo di non sbagliarmi troppo se azzardo che la vertigine derivi dal fatto che sono tre cose dalle quali tutti arriviamo. Luoghi di intatta sublime bellezza.
Voi osservate loro e loro osservano voi e in quello spazio tra voi e loro c’è energia, vibrazioni positive, azzarderei la parola amore. Potete fare questa cosa mille volte e comunque vi sembrerà sempre la prima volta. È un esercizio che andrebbe prescritto agli adulti: “Quando le sembrerà che non ci sia più una soluzione, lei osservi un bambino, le stelle o il mare”.

É un modo per raschiare via le incrostazioni, la ruggine, pulire il cuore, recuperare l’originale. É provare a vedere di nuovo, con uno sguardo vergine, è da capogiro, l’ho già detto.
Un consiglio: Sarebbe meglio poter guardare tutto da più vicino possibile. Il mare nuotandoci dentro, i bambini direttamente negli occhi.
Mi rendo conto che con le stelle diventa più complicato, a meno che non sei nel deserto e lì davvero anche le stelle sembrano più vicine.

Roberto Cristaudo